Di questi tempi essere felici nella vita a due sembra sempre più
difficile, perfino di più che essere felici da single, il che è davvero
significativo. Abbondano ricerche e sondaggi che rivelano tutta
l’insoddisfazione delle coppie, in Italia ma anche negli altri Paesi,
per non parlare delle statistiche riguardanti il numero di separazioni e
divorzi, in perenne impennata a fronte di un numero di matrimoni in
caduta libera.
Anche le giovani generazioni sembrano afflitte dal
diffuso “mal d’amore”, che le porta a consumare rapporti affettivi
veloci e poco meditati, con un erotismo a fior di pelle che fatalmente
scema alle prime difficoltà, mentre subito un altro partner si affaccia
all’orizzonte.
In questa sorta di consumismo fisico, che lascia
alla fine non pochi strascichi di insoddisfazione e inquietudine, si sta
diffondendo un modo nuovo e spregiudicato di concepire il rapporto a
due, un modo figlio della libertà che si respira oggi e della
possibilità per tutti di avere anticoncezionali facilmente accessibili
ed efficaci.
Questa variante di “amicizia amorosa” viene definita
in gergo, con un’espressione piuttosto pittoresca, “trombamicizia”, e la
parola dice già tutto. Tanto seso e poco amore, ma all’insegna
dell’affetto e della condivisione: questa amicizia speciale ha di bello
che non umilia e non sfrutta, non è fatta di inganni e ipocrisie – come,
ahimè, tanti rapporti di coppia - e non lascia, o almeno non dovrebbe,
la bocca amara quando si esaurisce.
Simpatica e gaudente
alternativa al grande amore, la trombamicizia richiede un ingrediente
indispensabile per il suo funzionamento, vale a dire l’allegria, e
soprattutto non contempla gelosie, musi lunghi ed esclusivismi.
Ci
si vede quando si vuole e si può, quando se ne ha voglia entrambi,
quando la solita cerchia di amicizie non soddisfa più, quando si
desiderano intimità ed emozioni senza obblighi pressanti: rivedersi è
ogni volta una festa, riconoscersi nel desiderio dell’altro un’iniezione
di autostima, una rinnovata e piacevole scoperta.
Tutto
rosa e fiori? Certo che no, nubi minacciose incombono anche su questo
tipo di rapporto, perché la tentazione di trasformarlo in una situazione
stabile potrebbe essere fatale.
Un’amicizia amorosa con seso incluso –
perché esistono anche le amicizie amorose senza quello, ma di questo
parleremo un’altra volta – non è un amore, e non lo deve diventare: il
suo fascino è proprio l’ambito non detto e del non agito, è la risata
complice, è lo sguardo d’intesa, è il potersi confidare senza alcuna
paura del giudizio, è la leggerezza che solo la mancanza di obblighi e
di impegni può regalare.
Come un porto sicuro in un mare in
tempesta, vi si approda con sollievo e fiducia, ma anche con la
consapevolezza che, di lì a poco, ognuno dei due dovrà riprendere il
proprio viaggio da solo. Inutile dirlo, ci vogliono anche rispetto e
intelligenza perché tutto funzioni, e la capacità di sorridere e
accettare quando il rapporto finisce.
Perché prima o poi,
fatalmente, uno dei due conosce “l’anima gemella”, con cui inizia una
vera storia d’amore, e l’amicizia amorosa non può che morire..di morte
naturale. Si tratta di una morte non certo indolore, perché comporta
tristezza come tutti i distacchi, ma non ha in sè lo strazio di un amore
che finisce.
E poi...le amicizie amorose hanno un’altra qualità
positiva: possono risorgere, improvvisamente e piacevolmente, anche
dopo anni di silenzio reciproco: forse non risorgerà anche l’attrazionefisica , ma l’affetto e la complicità sono un fuoco che cova sotto le
ceneri, non hanno età né confini, e rappresentano “una scorta” che ci
accompagna lungo tutto il nostro cammino.

Nessun commento:
Posta un commento