sabato 27 aprile 2013

Trombamici: i pro e i contro

Di questi tempi essere felici nella vita a due sembra sempre più difficile, perfino di più che essere felici da single, il che è davvero significativo. Abbondano ricerche e sondaggi che rivelano tutta l’insoddisfazione delle coppie, in Italia ma anche negli altri Paesi, per non parlare delle statistiche riguardanti il numero di separazioni e divorzi, in perenne impennata a fronte di un numero di matrimoni in caduta libera.
Anche le giovani generazioni sembrano afflitte dal diffuso “mal d’amore”, che le porta a consumare rapporti affettivi veloci e poco meditati, con un erotismo a fior di pelle che fatalmente scema alle prime difficoltà, mentre subito un altro partner si affaccia all’orizzonte.
In questa sorta di consumismo fisico, che lascia alla fine non pochi strascichi di insoddisfazione e inquietudine, si sta diffondendo un modo nuovo e spregiudicato di concepire il rapporto a due, un modo figlio della libertà che si respira oggi e della possibilità per tutti di avere anticoncezionali facilmente accessibili ed efficaci.
Questa variante di “amicizia amorosa” viene definita in gergo, con un’espressione piuttosto pittoresca, “trombamicizia”, e la parola dice già tutto. Tanto seso e poco amore, ma all’insegna dell’affetto e della condivisione: questa amicizia speciale ha di bello che non umilia e non sfrutta, non è fatta di inganni e ipocrisie – come, ahimè, tanti rapporti di coppia -  e non lascia, o almeno non dovrebbe, la bocca amara quando si esaurisce.
Simpatica e gaudente alternativa al grande amore, la trombamicizia richiede un ingrediente indispensabile per il suo funzionamento, vale a dire l’allegria, e soprattutto non contempla gelosie, musi lunghi ed esclusivismi.
Ci si vede quando si vuole e si può, quando se ne ha voglia entrambi, quando la solita cerchia di amicizie non soddisfa più, quando si desiderano intimità ed emozioni senza obblighi pressanti: rivedersi è ogni volta una festa, riconoscersi nel desiderio dell’altro un’iniezione di autostima,  una rinnovata e piacevole scoperta.
Tutto rosa e fiori? Certo che no, nubi minacciose incombono anche su questo tipo di rapporto, perché la tentazione di trasformarlo in una situazione stabile potrebbe essere fatale.
Un’amicizia amorosa con seso incluso – perché esistono anche le amicizie amorose senza quello, ma di questo parleremo un’altra volta – non è un amore, e non lo deve diventare: il suo fascino è proprio l’ambito non detto e del non agito, è la risata complice, è lo sguardo d’intesa, è il potersi confidare senza alcuna paura del giudizio, è la leggerezza che solo la mancanza di obblighi e di impegni può regalare.
Come un porto sicuro in un mare in tempesta, vi si approda con sollievo e fiducia, ma anche con la consapevolezza che, di lì a poco, ognuno dei due dovrà riprendere il proprio viaggio da solo. Inutile dirlo, ci vogliono anche rispetto e intelligenza perché tutto funzioni, e la capacità di sorridere e accettare quando il rapporto finisce.
Perché prima o poi, fatalmente, uno dei due conosce “l’anima gemella”, con cui inizia una vera storia d’amore, e l’amicizia amorosa non può che morire..di morte naturale. Si tratta di una morte non certo indolore, perché comporta tristezza come tutti i distacchi, ma non ha in sè lo strazio di un amore che finisce.
E poi...le amicizie amorose hanno un’altra qualità positiva:  possono risorgere, improvvisamente e piacevolmente, anche dopo anni di silenzio reciproco: forse non risorgerà anche l’attrazionefisica , ma l’affetto e la complicità sono un fuoco che cova sotto le ceneri, non hanno età né confini, e rappresentano “una scorta” che ci accompagna lungo tutto il nostro cammino.

Nessun commento:

Posta un commento